Giochi Paralimpici Parigi 2024 – Paolucci e Dei Rossi, la carica degli esordienti. Gianmarco: “Quel rituale prima di salire in pedana…”. Matteo: “Essere lì, un’emozione indescrivibile”

Sono due dei tre atleti debuttanti alle Paralimpiadi di Parigi 2024 per l’Italia della Scherma. Si tratta di Gianmarco Paolucci e Matteo Dei Rossi.

Gianmarco, frascatano entrato da pochi mesi a far parte del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, è stato tra gli ultimi nostri campioni a strappare la qualificazione che tanto sognava e parteciperà alle prove individuali di sciabola e di spada categoria B. Una grande gioia per l’azzurro classe 1995, che ha parlato della scherma e di come gli abbia cambiato la vita ai canali del CIP: “Dal 2010 sono in carrozzina a seguito di un incidente, e ho iniziato a fare scherma nel 2012, grazie ad un maestro che mi ha fatto conoscere questo mondo. L’atleta che ammiro di più è Arturo Gatti, un pugile naturalizzato canadese che ha fatto la storia di quello sport per la sua generosità con il pubblico e lo spettacolo offerto. Ho un rituale prima di cominciare un match: fermo il cric che ci blocca le carrozzine così capisco che sono in pedana e che devo iniziare l’assalto”, ha detto Paolucci.

A Parigi esordirà alle Paralimpiadi anche Matteo Dei Rossi. Il portacolori della Scherma Treviso M° Ettore Geslao gareggerà in tre prove: a livello individuale sarà in pedana nella spada e nella sciabola A, poi farà parte del quartetto della spada a squadre con Edoardo Giordan, Emanuele Lambertini e Michele Massa. Questo il suo pensiero prima della partenza per la Francia ai canali del Comitato Italiano Paralimpico: “La scherma è uno sport da combattimento e questo è un aspetto che mi piace moltissimo, bisogna pensare a tutte le variabili delle azioni. Mi piace meno quando non c’è una soluzione immediata ma c’è da studiare un attimo. Pratico due specialità come spada e sciabola che sono molto diverse: una è da studiare e l’altra è molto diretta. Rappresentare l’Italia è una grande emozione, per me è la prima Paralimpiade ed è indescrivibile l’emozione che si prova, sognando di arrivare sul gradino più alto”.